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Quando Internet si ferma: la lezione di Cloudflare

20 novembre 2025 di
Quando Internet si ferma: la lezione di Cloudflare
Claudia Savanelli

Il 18 novembre 2025 Cloudflare, uno dei pilastri dell’infrastruttura globale di Internet, ha vissuto un blackout che ha bloccato milioni di utenti per oltre cinque ore. Non si è trattato di un attacco esterno, ma di un errore interno di configurazione che ha messo in ginocchio servizi fondamentali.

Ciò che colpisce non è solo la portata tecnica dell’incidente, ma la risposta dell’azienda: Cloudflare ha scelto di chiedere scusa apertamente, raccontando nel dettaglio cosa è successo e come hanno risolto. Un gesto che ci ricorda che anche le grandi aziende sono fatte da persone, e che la trasparenza è la vera chiave della fiducia.

Un blackout che fa riflettere

In poche ore, dashboard irraggiungibili, autenticazioni bloccate, e-mail non filtrate e applicazioni aziendali paralizzate hanno mostrato quanto siamo dipendenti da una infrastruttura invisibile che diamo per scontata, finché non si spegne.

Questa fragilità diventa un promemoria per le aziende: non basta avere strumenti digitali, serve anche una cultura della resilienza che sappia affrontare l’imprevisto.

L'errore e la risoluzione passo dopo passo

L'incidente è nato da una modifica errata alle autorizzazioni di un cluster di database, che ha generato un file di configurazione duplicato, raddoppiandone le dimensioni. Questo ha mandato in crisi il sistema di proxy principale, causando errori HTTP 5xx su vasta scala.

Cloudflare ha affrontato la crisi con metodo e trasparenza, comunicando ogni fase con chiarezza per rassicurare utenti e partner. Ecco come hanno proceduto:

  • individuazione rapida: inizialmente si pensava a un attacco DDoS, ma presto è emerso un errore interno;
  • bypass temporanei: per limitare l’impatto su servizi critici come Workers KV e Access;
  • distribuzione del file corretto: alle 14:30 UTC il traffico è tornato a scorrere;
  • ripristino completo: alle 17:06 UTC tutti i sistemi erano di nuovo operativi.

Il codice che ha fatto la differenza

Cloudflare ha persino condiviso un estratto del codice che ha permesso di individuare e correggere la query errata:

-- Query corretta per generare il file di funzionalità

SELECT DISTINCT feature_name, feature_value

FROM bot_management_features

WHERE is_active = 1;

Un gesto raro, che mostra quanto la cultura della trasparenza sia parte integrante della loro identità.

Questa semplice correzione, ovvero l’aggiunta di DISTINCT, ha evitato la duplicazione delle righe e ha riportato il sistema in equilibrio.

La lezione per le aziende

Per chi lavora nella consulenza e nella trasformazione digitale, come noi di TShaped, questo episodio è un promemoria prezioso. Infatti, ci fa capire che:

  • gli errori accadono a tutti, anche ai leader globali;
  • la trasparenza è un asset strategico: chiedere scusa e spiegare rafforza la fiducia;
  • la resilienza si costruisce con processi e cultura, non solo con la tecnologia;
  • la dipendenza dalla rete va gestita: serve progettare alternative e piani di continuità.

Conclusione

Cloudflare ha dimostrato che la grandezza di un’azienda non si misura solo dalla sua capacità di prevenire gli errori, ma anche dalla dignità con cui li affronta.

Per i nostri clienti, questo è un invito a non temere i fallimenti, ma a trasformarli in occasioni di apprendimento e fiducia condivisa.

📚 Fonti

Prince Matthew, Cloudflare outage on November 18, 2025, «Cloudflare Blog», 18 novembre 2025, <https://blog.cloudflare.com/18-november-2025-outage>. (Ultima consultazione: il 20 novembre 2025).

Quando Internet si ferma: la lezione di Cloudflare
Claudia Savanelli 20 novembre 2025
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